31/03/2023

Tesoro Antico

Questa è una stanza molto ricca, perché custodisce il Tesoro! Ci sono oggetti antichi e preziosi che sono doni fatti da più di un papa alla Cattedrale. Il papa Bonifacio VIII, durante il suo pontificato, regalò oltre cento oggetti alla Cattedrale e l’elenco, scritto a mano e senza errori, di queste donazioni è ancora conservato nella sala del Capitolo.

Il mio amico Leone, si chiama così, ma è un pappagallo, ha creato l’archivio della sua famiglia su un grande albero in un bosco qui vicino.  Ci sono vecchi nidi, registrazioni di pigolii di pulcini, vermetti imbalsamati, diari ed anche delle pietre preziose, regalate da una gazza ladra, molti secoli fa.

Guardandoci intorno, possiamo scoprire in queste vetrine dei tessuti straordinari, realizzati addirittura con l’oro e ricchi di ricami. In questa vetrina è conservato il piviale del papa Bonifacio VIII: anche questa parola “piviale” viene dal latino e vuol dire “mantello da pioggia”. Se osserviamo bene, sembra davvero un grande mantello, molto elegante! Quando il pontefice lo indossava e poi montava sul suo cavallo bianco, tutta la gente si inchinava al suo passaggio, pregava ed era estasiata perché immaginava di contemplare una immagine divina. Il piviale fu realizzato tutto a mano con ricami di oro e seta e, in ognuno dei medaglioni tondi, è raffigurato un animale: ci sono grifoni, aquile bicipiti, cioè a due teste e coppie di pappagalli. Il grifone è un uccello rapace, bellissimo, con due ali gigantesche; io sono stata ospite di Dante, un grifone gentile che ha un bed and breakfast sugli Appennini toscani; mi ha raccontato che un suo antenato, Alex, lavorava per Alessandro Magno: quando il re lo chiamava, fischiando, lui atterrava, il sovrano si avvinghiava ai suoi artigli e Alex lo portava in volo cosicché potesse vedere dall’alto il suo immenso regno. Era un lavoro duro, ma ben pagato, inoltre divenne famoso e tutti dicevano che lui era un ponte fra terra e cielo. Il grifone che vediamo sul manto del papa è un animale mitologico, non esiste in natura un essere con la testa di un rapace, il corpo di un leone e con un serpente al posto della coda. Nella fantasia degli uomini il grifone mitologico è un custode, un guardiano e spesso lo troviamo proprio fuori alle chiese, forse per proteggere i fedeli con la potenza terrena del leone e l’energia celeste di un rapace.

Indovinate in cosa si mascherano, a Carnevale, Dante e i suoi piccoli?

Guardiamo meglio queste aquile a due teste: l’aquila, già ai tempi degli antichi romani, era l’animale simbolo del potere e appresentarla con due teste che guardano in direzioni opposte, voleva dire essere i più forti e potenti del mondo! Ci fu un periodo che sembrava quasi una moda: l’aquila a due teste compariva negli stemmi dell’impero, sulle monete, sui vestiti, sui cuscini, sulle bandiere. Avere due teste potrebbe essere utile, per esempio quando a scuola ci sono i compiti in classe: una testa studia la matematica e un’altra l’italiano, ma metterle d’accordo sarebbe complicato!

Ora parliamo dei pappagalli! Oltre ad avere piume meravigliosamente variopinte, questi uccelli sono socievoli, sanno parlare e si vogliono molto bene tra di loro! Comunicano con gli uomini, infatti il mio amico Leone sta studiando l’italiano che però è molto difficile, conosce anche un po’ di latino, infatti ci saluta sempre così:”Ave!” Si racconta che i pappagalli hanno imparato questo saluto dall’Arcangelo Gabriele, durante l’Annunciazione alla Madonna!

Ora vedrete una cosa ancora più bella: un vero e proprio tesoro! È un cofanetto, fatto di legno e poi decorato con rame dorato e smalti. Al suo interno sono conservate le reliquie, cioè quello che resta di San Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury. Thomas fu ucciso nel 1170, mentre celebrava la messa nella sua cattedrale di Canterbury, da quattro cavalieri, pare su ordine del re Enrico II d’Inghilterra. In quei secoli imperatori e papi non andavano molto d’accordo e c’era sempre qualcuno che voleva essere più forte di un altro. San Thomas si batteva per la libertà della chiesa, non con le armi, ma con la preghiera e con le leggi giuste. La sua storia è raccontata attraverso le decorazioni del reliquiario. Si narra che San Thomas avesse un libricino segreto, Little Book, che portava sempre con sé, persino di notte. Anch’io da piccola avevo i miei fiori segreti e ognuno raccontava una storia. Voi a chi affidate i vostri segreti?

In quest’altra teca c’è il cofanetto di Ercole, eroe mitologico forte e muscoloso, costretto a fare tanta fatica!

Su questo piano concluderemo il nostro percorso, visitando la Cappella del Salvatore.