1. Biblioteca Play
Ci troviamo ora all’interno della Biblioteca Capitolare. Essa è composta da una ricca collezione di più di 1800 volumi datati dal XV al XX secolo. È frutto di raccolte e donazioni dei vari canonici fin dagli albori del libro stampato e incredibilmente conserva anche degli incunaboli, ossia i primi prodotti della tipografia, detti anche quattrocentine.
2. Sala Capitolare Play
Siete ora all’interno della Sala Capitolare. Questo ambiente prende il nome dal Capitolo, ossia l’assemblea di canonici addetti a una chiesa, così chiamati dall’uso di leggere durante le adunanze un capitolo della Regola, nel caso di ordini monastici, o un passo delle Sacre Scritture. Dalla possibilità o meno di poter prendere parola all’interno di una riunione del Capitolo deriverebbe il famoso detto: avere voce in Capitolo!
3. Sagrestia Nuova Play
La Sagrestia Nuova è un piccolo ambiente che conserva paramenti liturgici databili dal XVII al XX secolo e pregiati oggetti quali calici, pissidi, patene e ostensori di tipo ambrosiano. Spiccano su tutti le due ampolline in vetro verde e metallo prezioso, appartenute in origine a papa Paolo V Borghese e una stauroteca in legno e madreperla. Nella teca centrale sono esposti numerosi reliquiari, tra cui il bellissimo busto della Vergine in argento contenente la reliquia del suo mantello. Nella stessa teca sono esposti un grazioso quadretto con la Flagellazione di Cristo, opera databile ai primi anni del XVIII secolo, e la maschera funebre di santa Oliva, in precedenza contenuta nel grande reliquiario dell’ambiente 2.
4. Sagrestie Play
Le Sagrestie furono realizzate nell’Ottocento chiudendo un portico che si affacciava sul chiostro, così come potete vedere guardando oltre le finestre. Esse accolgono una serie di armadi a parete in legno di noce di pregevole manifattura laziale, databili agli inizi del XX secolo, caratterizzati da modanature molto semplici, linee austere e una voluta mancanza di decorazioni.
5. Tesoro Antico Play
La maggior parte dei pezzi esposti in questo ambiente risale a una donazione di Bonifacio VIII ed è registrata in un prezioso manoscritto che avete avuto modo di ammirare nella Sala Capitolare. Bonifacio, che è considerato l’ultimo papa del Medioevo, è in qualche modo considerato anche il primo dell’epoca Moderna e chiude la serie dei papi che abitarono abitualmente e con continuità in città.
6. Cappella del Salvatore Play
La tradizione vuole che la Cappella del Salvatore sia stata realizzata per volere dello stesso vescovo Pietro da Salerno al termine dei lavori di costruzione della Cattedrale e da lui consacrata al Salvatore e a san Benedetto. Essa servì sin da subito per le celebrazioni private del vescovo di Anagni e in un primo momento era connessa con la chiesa attraverso una scala che ne permetteva l’accesso direttamente dal presbiterio, come è evidente dalla tamponatura del muro meridionale, proprio di fronte l’attuale ingresso.