Benvenuti!
31/03/2023
Benvenuti!
Quante voci! Siete già qui! Buongiorno bambini! Sono molto felice di vedervi! Sapevo che sareste arrivati perché i miei amici che lavorano qui nel museo mi avevano già avvisata con un messaggio sul telefonino. Anche noi usiamo i telefonini! Io mi chiamo Gregorio IX, poi vi spiegherò perché ho questo nome così strano. Vorrei farvi una domanda: “Volete indovinare chi sono?”
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Entrata
31/03/2023
Entrata
Eccomi! Sono qui per guidarvi, mi chiamo Lavinia e sono una libellula. Questa parola nasce nell’antica lingua latina ed era il diminutivo di LIBRA che significa bilancia. Pensate alle vecchie bilance, non a quelle moderne che possono anche parlare, a quelle costruite con i due piatti che, per pesare, dovevano rimanere in equilibrio, perfettamente orizzontali, come la linea dell’orizzonte. Ci hanno chiamato LIBELLULE perché, quando voliamo, le nostre ali sono perfettamente orizzontali! È una vera magia! In effetti noi siamo animali davvero fantastici e siamo il simbolo delle trasformazioni. Ma c’è un altro tipo di magia, proprio qui, intorno a noi e questi luoghi che visiteremo ne sono pieni: è una sorta di magia che affascina e coinvolge e che ci fa giocare con i cambiamenti. È la magia del tempo, è la magia del passato che, se ci guardiamo intorno, piano piano prende vita.
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Biblioteca
31/03/2023
Biblioteca
Ora entriamo nella biblioteca, mi raccomando: silenzio! Sono tutti seduti, studiano, consultano libri, discutono, parlano in latino. Osservate questi libri: sono 1814 volumi e sono veramente vecchi! Le loro pagine sono consumate dai secoli, sono diventate così sottili e delicate che non possiamo sfogliarle! Alcuni di questi libri sono scritti a mano perché gli uomini non avevano ancora inventato la stampa e chi li scriveva non poteva fare errori in quanto l’inchiostro che usavano non si poteva cancellare; in verità avevano trovato il sistema: usavano un coltellino per raschiare le parti scritte male!
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Sala Capitolare
31/03/2023
Sala Capitolare
Questa che vedete è la Sala Capitolare, un luogo dove si riunivano in assemblea i canonici addetti a una chiesa che, prima di riunirsi, leggevano sempre un capitolo di qualche libro sacro, perciò si chiama Sala Capitolare. Erano molto precisi: ognuno dei partecipanti aveva un armadio, contrassegnato da un numero e lo stesso numero era anche sul suo posto, dove doveva sedersi. Non potevano scambiarsi di posto, un po’ come accade a scuola, quando gli insegnanti stabiliscono posti fissi e separano gli alunni che parlano troppo.
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Sagrestia Nuova
31/03/2023
Sagrestia Nuova
Questa piccola stanza si chiama Sagrestia Nuova. La sagrestia è in genere un luogo che si trova in tutte le chiese, dove si custodiscono gli arredi e i paramenti sacri e dove il sacerdote e i ministri indossano le vesti per le celebrazioni. Ci sono tanti oggetti antichi e importanti, i vestiti che indossavano i vescovi e  c’è una “stauroteca”, nome stranissimo: si tratta di un oggetto che conserva i resti in legno della croce, sulla quale fu crocifisso Gesù.
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Sagrestie
31/03/2023
Sagrestie
Le prossime stanze sono sempre delle Sagrestie che vengono usate ancora oggi, contengono i busti reliquario sia di san Pietro sia di san Magno e questi busti il 18 agosto sono portati in processione per le strade antiche di Anagni. Io ho partecipato a queste celebrazioni e posso garantirvi che sono bellissime, soprattutto viste dall’alto! I cittadini di Anagni sono molto affezionati ai due busti, infatti ho saputo che nel 1900, qualcuno, per non sciuparli, pensò di sostituirli, durante le processioni, con una statua in legno; il popolo si ribellò e colpì la statua con dei cocomeri nel corso della processione. Così i due busti sono tornati a essere i protagonisti delle cerimonie religiose e lo sono tuttora.
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Tesoro Antico
31/03/2023
Tesoro Antico
Questa è una stanza molto ricca, perché custodisce il Tesoro! Ci sono oggetti antichi e preziosi che sono doni fatti da più di un papa alla Cattedrale. Il papa Bonifacio VIII, durante il suo pontificato, regalò oltre cento oggetti alla Cattedrale e l’elenco, scritto a mano e senza errori, di queste donazioni è ancora conservato nella sala del Capitolo.
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Cappella del Salvatore
31/03/2023
Cappella del Salvatore
Ora siamo nella Cappella del Salvatore: anche questo è un luogo molto antico e, nel corso degli anni, gli uomini lo hanno un po’ modificato, dipingendo le pareti, rifacendo il soffitto, modificando il pavimento. Seguitemi con lo sguardo, osservate bene il soffitto, dove mi sto posando. Proprio qui si vedono ancora i resti di un cielo stellato. Guardate ora questo affresco con Cristo e i santi Magno e Secondina: ha tanti anni, ma è sempre bellissimo!
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La Cattedrale
31/03/2023
La Cattedrale
Per prima cosa guardiamo in basso: questo pavimento è un mosaico fantastico, cosa vi ricorda? Non vi sembra un grande giardino fiorito? Verrebbe voglia di togliersi le scarpe, io infatti non le porto mai, per non calpestare i fiori!
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Cappella Caetani
31/03/2023
Cappella Caetani
Caetani è il cognome di una famiglia importante, potente e anche ricca, che si fece costruire questa cappella per poter seppellire i propri morti. A questa famiglia apparteneva un papa famoso, Benedetto Caetani che, eletto papa, si fece chiamare Bonifacio VIII. Voi lo sapete che il papa si sceglie un nome diverso dopo essere stato eletto? Mi hanno detto che il primo papa che cambiò il suo nome fu eletto pontefice nel lontanissimo 532 e si chiamava Mercurio, come una divinità pagana degli antichi romani; perciò, decise di cambiare il suo nome in Giovanni.
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Ambulacro
31/03/2023
Ambulacro
Lo spazio che stiamo attraversando si chiama Ambulacro: anche questa parola proviene dalla lingua latina ed indica uno spazio destinato al passaggio. In questo ambiente venivano seppelliti i personaggi illustri di Anagni ed era un grande onore essere sepolti proprio sotto il pavimento della Cattedrale e molto vicini alla Cripta dove ci sono le tombe dei santi anagnini. Tutti i pannelli che vedete raffigurano immagini di santi, di Cristo e di Salomé, una delle tre donne che ebbero il privilegio di assistere alla resurrezione di Cristo, la mattina della domenica di Pasqua.
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Oratorio di San Thomas Becket
31/03/2023
Oratorio di San Thomas Becket
Questa che vedete ora è la parte più antica di tutto l’edificio. Guardate verso l’alto, con l’altare di fronte a voi: la strana forma del soffitto ci dà la sensazione di trovarci nello scafo rovesciato di una nave. Questo è l’altare, molto, molto antico, 100/200 anni dopo Cristo! Proprio qui in passato si svolgevano antichi e misteriosi riti religiosi e sull’altare venivano sacrificati i tori al dio Mitra. Scusatemi, quando lo racconto mi commuovo sempre per quei poveri tori!
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Introduzione alla Cripta
31/03/2023
Introduzione alla Cripta
Eccomi, sono Wolfgang Amadeus Lupus, amo tutte le forme di arte e vi accompagnerò nella bellissima Cripta. Questa parola nasce nella lingua greca e vuol dire: nascondere, coprire. In effetti le cripte sono dei luoghi misteriosi che si sviluppano nei sotterranei degli edifici, un po’ come le cantine e i garage dei nostri palazzi; quasi tutte le chiese ne avevano una e poteva servire per riunioni, per aiutare chi era in pericolo, ma anche per concentrarsi sulla preghiera.
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Cripta di San Magno - Parte 1
31/03/2023
Cripta di San Magno - Parte 1
CRIPTA DI SAN MAGNO
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Cripta di San Magno - parte 2
31/03/2023
Cripta di San Magno - parte 2
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Cripta di San Magno - parte 3
31/03/2023
Cripta di San Magno - parte 3
Spostandoci un po’ vedremo altre storie. Osserviamole insieme, poi mi direte cosa notate in questo differente modo di dipingere. Vedete qui san Giovanni che non sta facendo un bagno normale, lo avevano immerso nell’olio bollente, come si fa con le patatine fritte, ma lui, poiché è un santo, sopporta il dolore ed esce fuori dalla vasca ancora più forte e più giovane di prima. Questo episodio ci fa capire come erano cattivi gli uomini che perseguitavano e torturavano i cristiani.
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Lapidario
31/03/2023
Lapidario
Chiudiamo la nostra visita osservando un altro ambiente: il Lapidario che, come dice il nome, è un luogo dove sono raccolte le lapidi antiche e qui ce ne sono di vecchissime! Le lapidi sono lastre di marmo sulle quali sono incise delle iscrizioni. Si usavano per chiudere i sepolcri, ma venivano anche applicate alle pareti di monumenti o edifici. Anche oggi si usano, per esempio i nomi delle strade a volte sono incisi sulle lapidi. Nel mio villaggio il sindaco, che non è un erbivoro poiché è un lupo come me, voleva incidere le indicazioni stradali sulla corteccia dei tronchi d’albero. Molti abitanti si sono opposti e anche io; abbiamo fatto una manifestazione intorno agli alberi che poverini piangevano disperati in quanto non volevano tatuaggi! Alla fine, abbiamo vinto, però non ci sono ancora cartelli stradali!
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